1 - Un secolo dopo
Cosa chiameremo a fare da spartiacque nella storia del Polittico?
Un evento storico? Un evento della sua storia specifica e materiale? Un evento esterno? La fondazione di una istituzione? Un cambiamento nella gestione amministrativa dei Beni Culturali dello Stato? L'interessamento da parte di un personaggio-chiave nella storia della tutela italiana? Lo stanziamento di fondi speciali? Un evento casuale?
Come la storia, quella vera, quella con la S maiuscola, anche la minuscola storia, la cronaca del nostro Polittico, è fatta di tutto questo e anche di più.
Guerra, disastri naturali, incuria, dimenticanza.
E poi curiosità, ricerca, sfida, determinazione, passione.
E dietro questi fatti dei nomi che ormai sono un pezzo di storia, di storia della tutela: Giovanni Poggi, Ugo Procacci, Umberto Baldini, Luciano Berti.
Un pezzo di storia della critica: Roberto Longhi, Alberto Graziani, Alessandro Conti.
E nomi che oggi sono cronaca della tutela, ma che un domani leggeremo nella storia: Giorgio Bonsanti, Cristina Acidini.
E quelli di studiosi con cui oggi è bello ineragire direttamente, ma che già sono un "pezzo di bibliografia" vivente per chi studia Gentile da Fabriano: Keith Christiansen, Andrea De Marchi.
Last, but not least: il Laboratorio.
Chi ha creduto nella visione. Chi ha studiato, indagato, pensato. Chi ha messo cuore e intelligenza nella ricerca. Chi ha trovato la strada.
Ci sono restauratori: Roberto Bellucci, il primo che ha creduto nel progetto, che lo ha costruito passo passo, con metodo, scienza e cuore.
Ciro Castelli, con la stessa curiosa e acuta passione di sempre.
Francesca Bettini, e questo è il suo primo restauro importante: un debutto di classe.
E Irma Passeri, che ha incontrato il polittico da studentessa e poi è tornata dagli Stati Uniti apposta per completare questo amore "giovanile".
E gli altri: Mauro Parri, Andrea Santacesaria, Salvatore Meccio.